Il sequestro emotivo

A quanti di noi sarà capitato più volte di tornare a casa dopo una stressante giornata lavorativa, iniziare a condividere quanto accaduto con il proprio partner o familiari, e accorgerci che mentre parliamo loro stanno facendo altro? I battiti del nostro cuore accelerano, il nostro viso si infuoca, i nostri muscoli sono tesi come corde di violino, e nella nostra testa balza il pensiero “ecco ci risiamo, come al solito non mi ascolta mai!” Un attimo dopo ci troviamo in preda a una forte emozione che prende il sopravvento su di noi e sui nostri pensieri, e ci porta a reagire alzando la voce e litigando. La serata è rovinata…e magari nei giorni successivi proviamo un certo “amaro in bocca”, ci pentiamo di quanto accaduto e al tempo stesso ci diciamo “non potevo fare diversamente!“.
In quante altre situazioni come in quella sopra descritta, nel privato o al lavoro, può succedere di sentirci sopraffatti e inondati da un fiume di emozioni che non riusciamo a controllare e prima ancora a identificare?


Ogni qualvolta ci troviamo in questa situazione in cui la nostra mente ha una sorta di “black-out”, e manifestiamo una reazione emotiva sproporzionata e immediata rispetto allo stimolo (sia esso un gesto o una parola) o alla situazione stessa che l’ha originata, siamo in preda a ciò che Daniel Goleman (Emotional Intelligence, 1995) ha definito come “incontrollabilità delle reazioni emotive” o “sequestro emozionale“.
Ci sembrerà sorprendente ma il sequestro emozionale avviene in pochissimi secondi, sei per l’esattezza. In questa irrisoria frazione di tempo, laddove non ci accorgiamo di cosa sta accadendo dentro di noi, reagiamo con il c.d. “pilota automatico” agli stimoli del nostro cervello emotivo che prende il sopravvento totale sulla parte più razionale del nostro cervello. In tali situazioni il focus è rivolto a “soddisfare e/o rispondere” all’emozione, non permettendoci di analizzare con razionalità la situazione che stiamo vivendo.
Eppure se ci pensiamo questi magici sei secondi possono essere il nostro “salvavita”! E allora come possiamo evitare o prevenire il sequestro emotivo?
imparando a fermarci, respirare e a osservare cosa sta accadendo in noi
diventando consapevoli delle nostre emozioni e dei pensieri che le originano
imparando a riconoscere gli stimoli (c.d. trigger) che scatenano determinate emozioni, e conseguenti reazioni.
Quanto più saremo abili a diventare “emotivamente intelligenti” tanto maggiore sarà la nostra capacità di scegliere come vogliamo sentirci e come vogliamo comportarci.
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