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Autore: Giulia Pascuzzi | 15 Set 2023 | Tempo di lettura: 5 minuti

L’antifeedback: il feedback generico

L’antifeedback: il feedback generico

Leggendo le statistiche di Gallup, sappiamo che il feedback è importante per la motivazione in un gruppo. Ma non sempre il feedback genera il risultato sperato. Se diamo un feedback nel modo sbagliato, le persone possono sentirsi meno motivate invece che spinte a dare il meglio di loro. 

Una delle ragioni dietro a questo risultato si trova nel feedback generico. 

Vediamo un esempio pratico: se dico di migliorare l’organizzazione del lavoro, potresti pensare di dover organizzare meglio la tua agenda e quindi intraprenderai tutta una serie di azioni volte a migliorare la gestione dei tuoi appuntamenti. In realtà, con “devi migliorare l’organizzazione del lavoro” intendevo dire di organizzare i tuoi file in modo diverso, perché ho difficoltà a trovare le cose nelle tue cartelle. 

Questa mancanza di chiarezza sull’output atteso, fa sì che si crei una frizione che genera frustrazione da entrambe le parti. Il richiedente non ha quello che si aspettava e la persona che ha lavorato duramente sul miglioramento della sua agenda si sente di aver perso tempo.

Quindi, quando diamo un feedback è molto importante, essere precisi su cosa intendiamo e su quello che ci aspettiamo. 

Il suggerimento che diamo nei nostri corsi è quello di decidere con il proprio team un criterio di misurazione dei risultati. Questo aiuta a fare chiarezza su ciò che si vuole e a supportare il processo di cambiamento monitorando il progresso di quello che si vuole effettivamente migliorare. 

Per tornare all’esempio precedente, se si fosse deciso un criterio di misurazione  – es. velocità con la quale si riesce a trovare un documento sul cloud – sarebbe stato subito chiaro ai partecipanti alla discussione che con migliorare l’organizzazione del lavoro si intendono cose diverse. Quindi si sarebbe chiarito l’oggetto del miglioramento per poi intraprendere azioni nella giusta direzione.

Questa tecnica produce due benefici: il primo è quello di fare chiarezza sull’obiettivo evitando di perdere tempo intraprendendo azioni inutili; l’altro è quello di ridurre tensioni mantenendo alto l’engagement del personale. 

In sintesi, quando diamo un feedback poco chiaro, le persone potrebbero cercare di migliorare, ma non nel modo in cui vorremmo noi. Questo può causare frustrazione e confusione. Perciò, è importante essere specifici nel nostro feedback. Se non lo facciamo, può causare problemi sia sul lavoro che in situazioni personali. Infatti, le tecniche che insegnamo forniscono alle persone degli strumenti validi anche per affrontare le sfide della loro quotidianità. 

Autore

Giulia Pascuzzi

Sono Giulia. Sono nata a Torino e ho vissuto in vari paesi e continenti. Prima di arrivare qui, ho lavorato come manager in multinazionali e startup, occupandomi di marketing e sviluppo aziendale. Sono stata riconosciuta per la mia abilità nel semplificare ogni tipo di processo. Come lo faccio? Metto le persone e i loro talenti (sia visibili che nascosti) al centro; agevolo la comunicazione all'interno e tra i reparti. Con questi elementi, è possibile raggiungere qualsiasi obiettivo in modo semplice e convincente. Nel 2022, ho fondato Shining Bees con l'intento di promuovere un nuovo tipo di organizzazione, creando luoghi in cui le persone si sentano veramente felici e libere di condividere il loro talento.